Ascoltare, basta solo ascoltare!
Un architetto deve possedere e mettere a disposizione competenza, esperienza e professionalità, ma soprattutto...
deve saper ascoltare:
le persone, i loro bisogni, difficoltà, desideri, sogni.
Per soddisfare i bisogni, risolvere le difficoltà, esaudire i desideri e dare forma ai sogni.
L'individuo esprime esigenze personali, l'architetto elabora soluzioni professionali: insieme intraprendono un viaggio attraverso una varietà di "mondi possibili" fino a raggiungere quello che l'interessato riconoscerà come il "migliore"... per sé..oggi!
Ascoltare, dunque,
il passato, perché è l'origine di questo presente. Recuperarne la sostanza spesso offuscata dall'evoluzione e dal progresso, restituire valore alle esigenze primarie dell'uomo e utilizzare l'architettura per soddisfare quelle che rimangono le sue vere e immutabili necessità: dormire, sognare, mangiare, comunicare, convivere, amare, fare l'amore.
Eh sì, ascoltare
i materiali, usarli facendosi guidare dalle loro stesse caratteristiche e dalla loro tradizione, assecondando, come fa un abile artigiano, la natura stessa della materia.
Nessun materiale è "moderno" o "antico" in sé. Accostiamoli con attenzione, presentiamoli, diamo loro il tempo di conoscersi e a noi di conoscerli, per poi continuare a godere nel tempo della loro compagnia.
Ancora, ascoltare
gli spazi, non solo la loro estensione, ma l'esposizione: alla luce solare, ai venti, ai rumori, agli sguardi, agli alberi, ai volumi intorno o alla loro assenza. A uno scorcio visivo.
Ogni spazio è esposto in maniera unica e irripetibile e, così, ogni qualvolta interveniamo sullo spazio, ogni volta che facciamo architettura, compiamo un atto unico e irripetibile.
Ascoltare, basta solo ascoltare, perché l'architettura sia
il luogo in cui le relazioni prendono forma.
Architetto Giuseppe Montuono.